/****** Font Awesome ******/ /****** Collapsing Nested Menu Items | Code by Elegant Themes ******/

Qui di seguito il mio ultimo articolo pubblicato su Educare 0-3 nr. 6 di luglio e agosto 2016

Il mondo è il mio grembo.
Il grembo di mia madre fu il mio primo mondo

R.D. Laing

La vita prenatale: un nuovo ambito esplorativo a partire dagli anni ’70, ambito nel quale, come ormai già tutti sappiamo, la ricerca ha evidenziato che fin dal grembo materno, il nascituro ha la capacità di entrare in relazione con la madre e il mondo circostante, inizialmente attraverso il canale metabolico e biochimico, poi, man mano che passano le settimane, con lo sviluppo del sistema sensoriale, dimostra sempre più un ruolo attivo e competente, dotandosi di una sua capacità di auto modificarsi, adattarsi e determinarsi. Il bambino prenatale è in buona sostanza in grado di ricevere e selezionare gli stimoli esterni, processarli e fornirvi una risposta precisa e creativa, stabilendo una comunicazione con la madre e influendo su di essa e, attraverso di lei, entrando in relazione con l’ambiente circostante.

Qualche conoscenza in pillole:

– Dalla 27ma settimana di gestazione è dimostrato il fenomeno dell’habituation agli stimoli: se un certo stimolo, per esempio sonoro, viene ripetuto più volte a intervalli regolari, dopo un po’ il feto non risponde più, ovvero lo tratta come qualcosa di conosciuto, su cui non è necessario che porti la sua attenzione. Inoltre, sa distinguere due diverse sequenze di sillabe, come per esempio ba-bi e bi-ba.

– A poche ore dalla nascita i bambini mostrano preferenza per il suono del battito cardiaco ed è stato dimostrato come siano in grado di riconoscere quello della propria madre, così come il suono della sua voce. Si è verificato, attraverso gli studi di Anthony De Casper, che i neonati possono discriminare tra due diverse storie, mostrando di riconoscere e preferire quella che la madre gli aveva letto durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza.

– Il feto è capace di interagire con i genitori in alcuni “giochi tattili”, per esempio dando un numero di calcetti corrispondenti a un certo numero di piccoli colpi delle dita sulla pancia della mamma, oppure seguendo con i suoi arti, dalla parete interna dell’utero, il percorso del dito di un genitore sull’addome materno. Addirittura, se i genitori stabiliscono un orario preciso in cui avviare la comunicazione psico-tattile, il bambino si prepara all’incontro e, se non avviene, inizia a scalciare, come a richiedere il contatto a cui è abituato.

– Le ricerche sulle gestazioni gemellari hanno riscontrato che già alla 14ma s.d.g. i due feti interagiscono volontariamente l’uno con l’altro, con movimenti pianificati ed intenzionali. Ciò è dimostrato dalla qualità del movimento che utilizzano per relazionarsi: più lento, preciso e delicato di quando interagiscono col cordone, la placenta, le pareti uterine.

– Già dalla 22ma s.d.g. il nascituro si muove con cautela quando porta le mani agli occhi (la zona più delicata del corpo umano) rispetto a quando tocca altre parti di sé, dimostrando consapevolezza per quanto riguarda la sensibilità del proprio corpo.

Il nascituro è quindi attivamente impegnato nella conoscenza dell’ambiente che lo circonda, sia intrauterino che extrauterino. Le competenze che sviluppa lo aiutano e supportano nel prepararsi al meglio alla relazione con il suo ambiente di riferimento e nell’affrontare il mondo esterno.

L’utero non è solo la prima culla del bambino ma è anche il suo primo vero mondo, da cui partirà per relazionarsi a ciò che incontrerà nella vita post natale.

Leggi qui l’articolo in pdf: prima-di-arrivare

Approfondimenti bibliografici

  • Balsamo E. (2010), Libertà e amore. Il Leone Verde, Torino
  • Chamberlain D. (1998), I bambini ricordano la nascita. Bonomi, Pavia
  • Ferrari G. (2005), La comunicazione e il dialogo dei nove mesi. Mediterranee, Roma.
  • Ikegawa A. (2006), Quando ero nella pancia della mamma. Cairo, Milano.
  • Janus L. (1997), Come nasce l’anima. Mediterranee, Roma.
  • Laing R.D. (1978), I fatti della vita. Einaudi, Torino.
  • Righetti P.L. (2003), Elementi di psicologia prenatale. Magi, Roma.
  • Soldera G. (2007), Le emozioni della vita prenatale. Macro, Cesena.
  • Verny T. (1981), Vita segreta prima della nascita. Mondadori, Milano.